Archivio storico italiano, Volumen3;Volúmenes7-8

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Leo S. Olschki, 1868
 

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Página 73 - Volgare, e l'altrui pregiano; e tutti questi cotali sono gli abbominevoli cattivi d'Italia , che hanno a vile questo prezioso Volgare, lo quale, se è vile in alcuna cosa, non è se non in quanto egli suona nella bocca meretrice di questi adulteri ; al cui condotto vanno li ciechi, delli quali nella prima cagione feci menzione.
Página 30 - Primum vero libros, quos in sua dominatione invenit, renovavit atque meliores effectus, deinde anxie inquirens sicut philosophus, quoscumque audire vel habere potuit, sive rogando seu precando multos et diversos libros accumulavit et diligenter scribere iussit. Maxime ecclesiasticos libros, Vetus scilicet atque Novum Testamentum, funditus renovavit atque composuit. Inter quos historiographiam videlicet vel chronographiam...
Página 185 - Piero e vorrebbollo scoprire tristo per le< varsi quello carico ch'egli hanno con el popolo di averlo inimicato. Il che, se fa per loro, non fa pe' Medici né per chi vuole stare con loro al bene ed al male.
Página 101 - E tu che hai messo ne' tuoi scritti venti legioni di vocaboli fiorentini, e usi i casi, i tempi ei modi e le desinenze fiorentine, vuoi che li vocaboli avventizii faccino mutar la lingua? E se tu la chiamassi o comune d'Italia o cortigiana, perché in quella si usassino tutti li verbi che s'usano in Firenze, ti rispondo che se si sono usati li medesimi verbi, non s'usano...
Página 207 - Storia della legislazione civile e criminale di Sicilia comparata con le leggi italiane e straniere, dai tempi antichi sino ai presenti. Palermo, 1866-74, voi.
Página 184 - Soderini , possa dare reputatone ad questo Stato apresso al popolo, perché di quelle medesime cose, di che potessi essere incolpato Piero , sempre questo Stato ne sarà o incolpato o sospecto. Pertanto , nel ritrovare e...
Página 30 - Et nullam neglegentiam vel pigritiam habendo, sine mora scripsit et secum usque Neapolim deduxit ad suos predictos excellentissimos seniores et ad praeclaram et beatissimam coniugem eius Theodoram, videlicet senatricem Romanorum, quae die noctuque sacrae scripturae meditabatur.
Página 182 - Parlamentare si dicono coloro, i quali nelle diete o ne' consigli favellano per risolvere e determinare alcuna deliberazione ; onde far parlamento si diceva a Firenze ogni volta che la Signoria o forzata o di sua volontà, con animo che si dovesse mutare lo stato, chiamava al snono della campana grossa il popolo armato in piazza, e lo faceva d...
Página 242 - ... non facere vel venire per se vel alium aut alios, aliqua ratione, causa vel ingenio, de iure vel de facto: sub pena et ad penam trinili milium florenorum auri in singulis capituli!!
Página 176 - Fiorenza d'una sì fatta pittura, si mara vigliò che il papa l'avesse corsa così a un tratto: pure rispose che non mancherebbe di servire il duca, ma che essendo l'ornamento cattivo, ne faceva fare un nuovo, il quale come fusse messo d'oro, manderebbe sicurissimamente il quadro a Mantoa. E ciò fatto messer Ottaviano per salvare, come si dice, la capra ei cavoli, mandò segretamente per Andrea e gli disse come il fatto stava, e che a ciò non era altro rimedio che...

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