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Questo povero Cieco, quale ha detto
Queste allegrezze, a voi si racomanda,
Amor l'ha cosi concio el poveretto,
Come vedete, et cieco attorno il manda,
Vorrebbe qualche carità in effetto,
Almen la gratia vostra v' addimanda ;
Fategli qualche ben, donne amorose,
Che gustar possa delle vostre cose.

El poveretto è già condotto a tale,
Che non ha con chi fare el Carnasciale.

CANZONE.

PRENDA piatà ciascun della mia doglia,
Giovane, et donne, et sia chiunche si voglia.

Sempre servito io ho con pura fede
Una, la qual credea fussi pietosa,
Et che dovessi haver di me merzede,
Et non, come era, fussi disdegnosa ;
Hor m' ho perduto il tempo, et ogni cosa,
Che si rivolta, come al vento foglia.

O lasso a me! ch' io non credetti mai,
Che sua occhi leggiadri, e rilucenti
Fussin cagione a me di tanti guai,
Di tanti pianti, et di tanti lamenti;
Ah crudo amore, hor come gliel consenti?

Di tanta crudeltà suo core spoglia.

O lasso a me, questo non è quel merto,
Ch' io aspettava di mia fede intera ;
Questo non è quel, che mi fu offerto;
Questo ne' patti nostri, Amor, non era ;
Folle è colui, che in tua promessa spera,
E sotto quella vive in pianti, e in doglia.

Cantato in parte vi ho la doglia mia,

Che vi debba haver mosso haver piatate;
Et quanto afflitta la mia vita sia,
Perchè di me compassione habbiate ;
Et prego Amor, che più felice siate,
Et vi contenti d'ogni vostra voglia.

CANZONE.

CON tua promesse, et tua false parole,
Con falsi risi, et con vago sembiante,
Donna, menato hai il tuo fedele amante,
Sanza altro fare; onde m' incresce, et duole.

Io ho perduto drieto a tua bellezza

Già tanti passi per quella speranza,

La quale mi diè tua gran gentilezza,

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Et la beltà, che qualinche altra avanza ;
Fidomi in lei, et nella mia costanza,

Ma insino a qui non ho, se non parole.

Di tempo in tempo già tenuto m' hai

Tanto, ch' io posso mumerar molti anni,

Et

Et aspettavo pur, di tanti guai
di tanti guai bls. 92 Â Ò
Ristorar mi volessi, et tanti affanni ;

Et conosco hor, che mi dileggi, et inganni :
La fede mia non vuol da te parole.

Donna, stu m'ami, come già m' hai detto,,
Fa, ch' io ne vegga qualche sperantia ;
Deh non mi tener più in cotanto aspetto,
Che forse non hard più patientia,
Se vuoi usare in verso me clementia,
Non indugiare, et non mi dar parole.

Va canzonetta, et priega el mio Signore,
Che non mi tenga più in dubbio sospeso,
Di', che mi mostri una volta il suo core,
Et se è perduto il tempo, ch' io ho speso,
Come io hard il suo pensiero inteso,
Prendo partito, et non vo' più parole.

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Deh lasciam dir chi vorrà pur mal dire,
E non guardiamo al lor tristo parlare;
Allegro si vuol vivere, e morire,

Mentre che in giovinezza habbiamo a stare ;
E chi vorrà di noi mal favellare,

El cor per troppa invidia se gli schianti.

Canzona, truova ciascheduno amante,
E le donne leggiadre, alte, e gentile,
Ricorda lor, che ciascun sia costante
Al suo amore con animo virile;
Perchè il temer parole è cosa vile,
Nè fu usanza mai di veri amanti.

CANZONE.

I' Ho d'amara dolcezza il mio cor pieno,
Come amor vuole, e d'un dolce veneno :

Nessuno è più di me lieto, e contento,

Nessuno merta maggior compassione;
La dolcezza, et dolor, che insieme sento,
Di rider dammi, e sospiri cagione ;
Non può intender sì dolce passione,
Scusa non fo, chi non ha gentil core.

Amore et honestate, et gentillezza,

A chi misura ben, sono una cosa :
Per me è perduta in tutto ogni bellezza,
Ch'è posta in donna altera, et disdegnosa :

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Riprenderammi chi ha sì dura mente,
Che non conoschi li amorosi rai:

Io prego amore, che chi amor non sente
Nol faccia degno di sentirla mai;
Ma chi l'osserva fedelmente assai,
Ardali sempre col suo foco il core...s! 1

Sanza ragion riprendami chi vuole,
Se non ha cor gentil, non ho paura;
Il mio constante amor vane parole
Mosse da invidia, poco stima o cura,
Disposta son, mentre la vita dura,
A seguir sempre sì gentil amtore.

SONETTO.

HERMELINO EQUO SUE PUELLE UTENDUM MISSo.

SE come Giove trasformossi in toro,
Anch' io potessi pigliar tua figura,
Hermellin mio, senza darti tal cura,
Portare vorre' io stesso il mio thesoro.

Non sì da lungi, nè con tal martoro,

Nè pria nell' onde mai con tal paura \.
Portato harei quell' Angioletta pura,
Che hora m' è donna, et forse poi sia alloro.

Ma

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